Qui prendono forma i nostri manufatti. I macchinari fondamentali che utilizziamo sono le nostre mani. Tutta l’esperienza di secoli di tradizione e storia viene perpetuata in questo luogo. Un tempo le botteghe erano situate al piano terra delle abitazioni del centro storico, come in via Solferino, dove siamo nati e cresciuti anche noi. Per chi entra la prima volta dentro al nostro laboratorio può sembrare forte l’odore antico del corno, dell’olivo e del ferro. Si possono toccare le materie prime, come le corna bovine, vedere tutto il processo della lavorazione, dal grezzo al finito. Come un ricordo d’infanzia si torna ad una dimensione umana, una riscoperta delle capacità di creare ed inventare cose nuove, è forse questo il fascino del nostro secolare mestiere.
Ancora oggi nella Coltelleria Saladini si producono lame forgiate e quando si parla di “produzione”, lo si può capire dal fatto che il nostro logo è marchiato in profondità sulle lame (punzonatura) che permane nel tempo, operazione che avviene solo quando la lama ancora non è stata indurita dalla tempra, quindi in fase di lavorazione. Molte lame che si trovano in commercio invece sono già temprate e si possono marchiare solo con tecniche superficiali , come per esempio incisioni a laser. Il marchio punzonato è per questo un segno di originalità che distingue i nostri prodotti da quello che si può trovare sul mercato ed una garanzia in più verso la nostra clientela. La scelta dell’acciaio è molto selettiva dal momento che si utilizzano principalmente acciai da tempra di alta qualità, inossidabili con alto tenore di carbonio oppure totalmente al carbonio. La lavorazione dell’acciaio si divide principalmente in due metodologie: lame tranciate e lame forgiate. Le lame tranciate sono usate per i coltelli a serramanico ed i tagliasigari, e per una linea di coltelli da tavola. Queste lame si ricavano da lamiere d’acciaio che hanno spessori già predisposti per il loro utilizzo. I coltelli forgiati invece subiscono un trattamento più complesso ed anche più performante rispetto al precedente; nella nostra produzione vengono utilizzati per coltelli da tavola e da cucina, talvolta anche per coltelli particolari da collezione dove la forgiatura richiede l’abilità manuale della lavorazione a martello ed incudine. Durante questo procedimento l’acciaio subisce una compattazione, assumendo quindi caratteristiche di durezza e resistenza eccellenti. La forgiatura, inoltre, conferisce già la forma della lama, del nodo e del codolo che successivamente andrà inserito nel manico. Una volta punzonate, arrotate e rettificate entrambe le tipologie di lame subiscono i trattamenti termici di tempra e di ricottura che, a seconda della composizione dell’acciaio, ne determinano il giusto grado di durezza per un ottimo taglio. I processi di tempra si sono evoluti anche in base alle caratteristiche dei nuovi acciai, oggi si usano trattamenti criogenici che, grazie alla bassissima temperature dell’azoto liquido (- 196°c), riescono a conferire una maggiore stabilità micro strutturale dell’acciaio ed una conseguente maggiore durezza/resistenza all’usura ed alla corrosione. Queste particolari lavorazioni ci consentono di avere forme esclusive, disegnate o personalizzate su richiesta, per uno stile unico e riconoscibile.

Le fasi di lavorazione della lama forgiata

Le fasi di lavorazione della lama forgiata

Le fasi di lavorazione della lama forgiata

le fasi di lavorazione della lama forgiata


Corno di bue
Gli statuti dei coltellinai ci dicono che già nel XVI sec. i manici dei coltelli venivano realizzati in corno bovino. La natura rurale del territorio rendeva questo materiale facilmente reperibile in loco. Il corno, composto principalmente da cheratina, scaldandolo assume una plasticità tale da poterlo appiattire o piegare fino all’indurimento. Il materiale era molto richiesto non solo per i manici di coltelli ma anche per pettini, fermagli, calzari e tanti altri oggetti di vita comune, prima dell’avvento della plastica. Oltre alla duttilità era ed è apprezzata anche la sua colorazione naturale, molto elegante dopo la lucidatura a spazzola.

Corno di bufalo
Questo materiale è del tutto simile al corno bovino, tranne che per la struttura che per il colore. Infatti mentre il corno bovino ha una forma conica circolare, il corno di bufalo è appiattito e con una superficie ondulata e poco regolare. Il suo colore tipico è nero con sfumature grigio marroni. Esistono però varie qualità di bufalo come il “biondo”, che ha un colore più ambrato e quello “striato”, che invece presenta una venatura bianca che disegna striature molto belle sul nero del corno.

Legno di olivo
La lavorazione del manico di un coltello è uno degli aspetti affascinanti del nostro mestiere. L’esperienza e la manualità ci consentono di lavorare il materiale naturale fino dal grezzo, facendo così una selezione di materiali in base alla qualità e alla particolarità che solo madre natura può creare. Il legno di olivo è molto richiesto, per via della sua venatura inconfondibile. L’olivo ha inoltre una fragranza molto particolare e anche se il suo utilizzo non era molto diffuso nel passato nell’ambito della coltelleria, è attualmente molto apprezzato dal mercato estero, anche perché è un legno comunemente abbinato al nostro territorio toscano.

Legno di bosso
Il bosso è una pianta che comunemente veniva usata nel giardino all’italiana, è la classica siepe, ha le foglie piccole e di forma arrotondata ed ha una crescita lentissima, il tronco cresce di diametro poco più di 5mm l’anno. È molto raro trovare arbusti di dimensioni superiori ai 40/50mm di diametro. Il fatto che la crescita sia molto lenta determina anche una compattezza ed una durezza notevoli. Nei ricordi dei vecchi coltellinai il bosso veniva descritto duro come il ferro, tanto che veniva usato per i manici di attrezzi da lavoro. Il bosso ha un colore giallo paglia ed una venatura molto compatta con piccoli nodi.

Legno di rovere
E’ un legno molto diffuso sia per l’arredamento che per alcuni impieghi professionali, come le botti. Ha una colorazione chiara ed una venatura regolare, è molto duro e resistente.

Legno di padouk
Il Padouk è un legno proveniente dalle zone tropicali di Africa e Asia. Ha un colore rosso vivo ed una venatura lunga e regolare. È un legno molto duro e tende a diventare scuro se esposto al sole.

Legno di wengè
E’ un legno molto duro e proviene dalle zone tropicali africane, il colore è marrone scuro tendente al nero, con venature molto sottili e più chiare. É un legno molto particolare, durante la lavorazione rilascia essenze che ricordano il cacao.

Legno di mogano
Il mogano è un legno tipicamente americano e ne esistono varie tipologie, molto simile al Sapelli che invece è africano. Ha una colorazione rossiccia tendente al ruggine che va a schiarire sulla parte esterna, la venatura è fitta e fibrosa.

Legno di bambu
Un materiale molto resistente e compatto che viene lavorato pressando la fibra di bambù. Ha caratteristiche molto utili per un utilizzo intenso ed un ottima impermeabilità.

Il coltello di Scarperia è sempre stato un ottimo prodotto artigianale, tanto che risalgono al 1500 Statuti Coltellinai che sancivano regole sia sulla vendita che sull’utilizzo dei materiali, a tutela della qualità dei ferri taglienti di Scarperia. Un prodotto sopravvissuto alle guerre, alle leggi di divieto, alla povertà, ai terremoti, ai cambiamenti delle abitudini e alla modernità, che sicuramente andrà avanti. Il passato è racchiuso nelle nostre menti e ancora come una volta lo sappiamo trasmettere alle nostre mani con l’armonia e la cura di sempre. La nostra filosofia è far tesoro del patrimonio artigianale e contribuire nel suo sviluppo affinché i coltelli di Scarperia vengano apprezzati e usati nel tempo. Il coltello infatti, oggetto tuttofare sempre in tasca, è diventato oggi più curato nei dettagli e nella tecnica di lavorazione: i pezzi vengono montati e rifiniti a mano uno per uno, e in alcuni casi addirittura forgiati sull’incudine. I coltelli Saladini utilizzano una nuova concezione nell’impiego dei materiali tradizionali, i quali, grazie alle possibilità offerte oggi dalla tecnologia, sono sempre più perfezionati, nel rispetto delle forme classiche. Le lame lavorano su boccola di teflon, per far scorrere meglio il meccanismo di apertura e chiusura, e i chiodi ribattuti a martello usati per bloccare la lama sono stati sostituiti con una raffinata vite maschio/femmina in acciaio inox raffigurante la torre del castello di Scarperia, soluzione che permette di intervenire sul coltello per eventuali manutenzioni, senza dover necessariamente molare i perni rovinandolo.
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I coltelli per la cucina di Saladini, ideati per l’esigenze di taglio sia in casa che in ambito professionale. Il processo di forgiatura compatta l’acciaio delle lame che vengono poi arrotate e temprate, per essere poi montate sui manici grazie ad un codolo a scomparsa e successivamente rifinite manualmente, compresa l’affilatura. La nostra esperienza e manualità ci consente di lavorare i materiali naturali, come il tradizionale corno di bue o il legno di olivo, fino dal grezzo, facendo così una selezione in base alla qualità e alla particolarità dei materiali. Nasce nel 1997 dall’idea di Leonardo Saladini la lavorazione del manico sfruttando la naturale curvatura del corno di bue, dando origine ad un modello di manico, in un unico blocco di materiale (manico pieno), che è stato poi fonte di ispirazione nel campo delle coltellerie. Oltre ad avere un aspetto estetico molto pulito, il manico pieno ha anche dei vantaggi rispetto al tipico rivestimento a guancette fissate con i rivetti. Questi infatti creano un punto delicato per eventuali infiltrazioni di acqua e sporco che possono, nel tempo, compromettere l’integrità del manico. Il manico pieno quindi consente di avere una maggiore resistenza agli agenti esterni e di conservarsi integro se ben mantenuto.
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La storia del nostro paese ci ha reso ricchi di molti modelli storici di coltelli, che sono giunti fino a noi nonostante le numerose leggi di divieto e l’inevitabile degrado del tempo. Coltelli antichi che conservano ancora il loro fascino, noi li definiamo “speciali”, ma sono da considerarsi dei veri e propri gioielli da collezione, talvolta impreziositi da metalli, intarsi ed incisioni. Le nostre riproduzioni di questi coltelli storici sono realizzate rigorosamente a mano e su richiesta della clientela, vista la difficoltà e le molte ore di lavoro che comporta la meticolosa finitura. Questi coltelli da collezione rappresentano il vero patrimonio di storia e arte che cerchiamo di tramandare, con tutta la passione per il nostro lavoro.
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Una linea Saladini dedicata al mondo del fumo lento, con tagliasigari da tavolo e da tasca. La ricercatezza delle finiture e del taglio, sono le doti migliori dei tagliasigari Saladini, adatti sia a sigari piccoli che di maggior calibro. I rivestimenti degli oggetti sono sempre caratterizzati dai tradizionali materiali naturali, come corno di bue o legno di olivo, ma soggetti a poter essere personalizzati a seconda del gusto del cliente.
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